TERRE RARE. Belgrado sviluppa Rio Tinto. L’UE non bada alla Vicinanza con Mosca

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La Serbia potrebbe diventare il fornitore di litio dell’Ue, dopo che il presidente Aleksandar Vucic ha segnalato che molto probabilmente il progetto Jadar di Rio Tinto, oggi fermo, verrà sbloccato.

Questo sviluppo avviene mentre l’UE intensifica i suoi sforzi per garantire le materie prime critiche essenziali per la transizione verde. Tuttavia, il progetto deve affrontare una forte opposizione da parte dei gruppi ambientalisti in Serbia, riporta BneIntelliNews.

Recentemente è entrato in vigore il Critical Raw Materials Act dell’Unione Europea, progettato per garantire un approvvigionamento costante di minerali cruciali per le tecnologie verdi e digitali e ridurre la dipendenza dalla Cina. La legge mira a rendere l’Europa un polo produttivo per veicoli elettrici, turbine eoliche e altre tecnologie verdi, riducendo al minimo la dipendenza dalle importazioni cinesi per i minerali chiave.

Uno dei paesi considerati come fonte di tali materiali è appunto la Serbia; paese comunque alleato della Russia. Nel settembre 2023, il governo serbo ha firmato una lettera di intenti con la Commissione europea su un partenariato strategico nel settore delle batterie e delle materie prime critiche, compreso il litio.

Se realizzato, il progetto Jadar, destinato a diventare la più grande miniera di litio d’Europa, potrebbe iniziare le operazioni già nel 2028, con una capacità di produzione annua di 58.000 tonnellate di litio, sufficiente per il 17% della produzione europea di veicoli elettrici.

Gli sforzi dell’Unione Europea per garantire l’accesso alle Terre Rare sono stati intensificati alla luce delle vulnerabilità della catena di approvvigionamento messe in luce dalla pandemia e dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. La nuova legge europea fissa obiettivi ambiziosi per il 2030, tra cui l’estrazione mineraria del 10%, il riciclaggio del 25% e la lavorazione del 40% del fabbisogno annuale dell’UE, di cui non più del 65% proveniente da un singolo paese terzo.

La decisione della Serbia di dare il via libera al progetto Jadar fa seguito al rilascio da parte di Rio Tinto di una valutazione preliminare di impatto ambientale il 13 giugno, che secondo quanto riferito dimostra la sicurezza ambientale del progetto. Ciò ha aperto la strada al governo di Belgrado per sostenere il progetto dopo che le licenze sono state revocate nel gennaio 2022 in mezzo a diffuse proteste ambientaliste. Ambientalisti e residenti locali avvertono dell’aumento dell’inquinamento in un paese già alle prese con gravi problemi ambientali.

L’opposizione serba ha ora annunciato un fronte unito per lottare contro la riattivazione del progetto, con proteste previste alla fine di questo mese. Tuttavia, il progetto ha il potenziale per soddisfare il 90% dell’attuale fabbisogno di litio dell’Europa e porterà benefici economici alla Serbia, tra cui la generazione di entrate significative e la creazione di centinaia di posti di lavoro. 

Lucia Giannini

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