REGNO UNITO. Se vince le elezioni, Sunak rimette la leva obbligatoria

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Il primo Ministro britannico Rishi Sunak ha annunciato il 26 luglio che, se vincerà le elezioni anticipate di luglio, ripristinerà la coscrizione obbligatoria, secondo cui a tutti i diciottenni sarà richiesto di arruolarsi nell’esercito a tempo pieno o di fare volontariato un fine settimana al mese con organizzazioni comunitarie come la polizia, o il Servizio Sanitario Nazionale.

Sunak ha sostenuto che il servizio obbligatorio aiuterebbe a ravvivare lo “spirito nazionale” e “fornirebbe opportunità che cambiano la vita ai nostri giovani”, riporta MercoPress. “Questo è un grande Paese, ma generazioni di giovani non hanno avuto le opportunità o l’esperienza che meritano e forze esterne stanno cercando di dividere la nostra società in questo mondo sempre più incerto”, ha aggiunto, riporta MercoPress.

“Ho un piano chiaro per affrontare questo problema e garantire il nostro futuro. Introdurrò un nuovo modello di servizio nazionale per creare uno scopo condiviso tra i nostri giovani e un rinnovato senso di orgoglio per il nostro Paese”, ha continuato.

Il primo Ministro ha anche parlato di “opportunità che cambiano la vita” per apprendere “competenze del mondo reale, fare cose nuove e contribuire alla propria comunità e al nostro Paese”.

“Come padre, non vedo l’ora che le mie due figlie facciano il servizio militare: penso che la troveranno un’esperienza gratificante”, ha sottolineato il leader conservatore. Sarebbe previsto anche l’arresto per i giovani che si rifiutassero di obbedire.

Se rieletto, il Partito conservatore istituirà una Commissione reale per finalizzare un “Programma di servizio nazionale” e lanciare il progetto pilota nel settembre del prossimo anno.

Secondo il Mail on Sunday, il piano per reintrodurre il servizio nazionale è stato elaborato in segreto e la sua necessità derivava dalle “crescenti minacce internazionali poste da paesi come Russia e Cina”.

La settimana scorsa, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha detto che Mosca avrebbe reagito se l’Ucraina avesse usato armi britanniche contro obiettivi all’interno della Russia nella guerra in corso. Il Regno Unito si è impegnato a fornire 3 miliardi di sterline all’anno in assistenza militare all’Ucraina.

Secondo Zakharova, la risposta militare della Russia potrebbe colpire i territori britannici d’oltremare come le Isole Falkland, Gibilterra e altri domini altrove. Le sue osservazioni sono arrivate dopo che il ministro degli Esteri britannico David Cameron ha dichiarato che l’Ucraina ha il diritto di utilizzare le armi fornite da Londra per attaccare obiettivi all’interno della Russia. Per quell’episodio, l’ambasciatore britannico a Mosca è stato avvertito che le parole di Cameron mostravano una grave escalation delle tensioni tra i due paesi.

L’attacco della Russia a un obiettivo britannico potrebbe innescare una risposta militare diretta da parte della Gran Bretagna e anche degli alleati della NATO, aumentando il rischio di un conflitto internazionale ancora più ampio e complesso.

In ogni caso, l’ultimo annuncio di Sunak ha rappresentato un cambiamento politico dopo che, nel gennaio di quest’anno, il governo conservatore ha negato qualsiasi intenzione di ripristinare la coscrizione dopo che il capo di stato maggiore generale, generale Patrick Saunders, ha affermato che la preparazione per una potenziale guerra terrestre dovrebbe essere un affare di tutta la nazione, elogiando le nazioni europee più vicine alla Russia per aver “gettato con prudenza le basi per la mobilitazione nazionale”.

La settimana scorsa, il vice primo ministro Oliver Dowden ha affermato che le case dovrebbero essere autosufficienti in caso di eventi come inondazioni, interruzioni di corrente, attacchi informatici o guerre. Del resto, le famiglie dovrebbero iniziare a portare con sé “kit di emergenza” contenenti abbastanza acqua in bottiglia e non deperibile per tre giorni, oltre a torce elettriche e articoli per l’igiene.

Saunders, che da tempo sostiene maggiori spese militari e che lascerà il suo incarico quest’anno, ha affermato che “entro i prossimi tre anni, deve essere credibile parlare di un esercito britannico di 120.000 uomini”. “Adottare misure preparatorie per mettere le nostre società sul piede di guerra quando necessario non è ora solo auspicabile ma essenziale”, aveva anche avvertito a gennaio.

Nel corso dei suoi 364 anni di storia, l’esercito britannico è stato per lo più una forza composta da soli volontari, ma la coscrizione fu introdotta durante la Prima e la Seconda guerra mondiale con il servizio nazionale che terminò nel 1960. Negli ultimi decenni, le forze armate britanniche hanno subito tagli significativi, con il numero di truppe in calo di oltre un quarto tra il 2010 e il 2024.

Tommaso Dal Passo

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