#ISRAELHAMASWAR. Proteste contro Netanyahu. Itzhak Brik, generale: “La guerra totale a Hezbollah è un suicidio collettivo” 

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Nella giornata del 26 giugno si sono registrate proteste anti-Netanyahu in 50 località diverse di Israele. Sempre il 26 giugno la Corte Suprema israeliana stabilisce all’unanimità che i militari devono iniziare a reclutare uomini ultra-ortodossi per il servizio militare la decisione arriva a seguito della dichiarazione del consigliere legale del governo israeliano: “L’apparato di sicurezza deve muoversi immediatamente per attuare la decisione di reclutare studenti delle scuole religiose che vogliono prestare servizio nell’esercito israeliano”.

A queste dichiarazioni hanno fatto eco le parole del direttore della scuola religiosa Hesder di Haifa, Eliyahu Zinni edite dal quotidiano ebraico Maariv: “Vediamo come il governo israeliano e lo stato maggiore tremano all’ingresso in Libano”.

Sempre in tema di servizio militare si apprende che decine di riservisti dell’esercito israeliano sono riluttanti a tornare a Gaza nel mezzo della guerra in corso, si tratta per lo più di cittadini israeliani nati all’estero. Tutto questo mentre l’IDF continua a concentrare le truppe al confine con il Libano. 

Anche se il generale israeliano in pensione, Itzhak Brik, definisce la guerra totale contro Hezbollah un “suicidio collettivo”. “Se prestiamo attenzione a ciò che Hezbollah sta facendo in Galilea negli ultimi mesi, troviamo insediamenti fatiscenti, vuoti di persone, su migliaia di acri di terra bruciata”, ha detto Brik, secondo quanto riportato mercoledì dall’agenzia di stampa palestinese Samaa.

Le scene che si possono vedere a Gaza si vedono oggi nella parte settentrionale dei territori occupati, ha detto Brik, ammettendo che l’Iron Dome non è riuscito a fermare droni, razzi e missili per mesi. “Non ci stiamo preparando per decine di missili ogni giorno o per le migliaia che avremo nella prossima guerra”, ha aggiunto.

A confermare l’idea del suicidio collettivo anche la testata israeliana Yedioth Ahronoth: “A causa della carenza di combattenti nell’esercito israeliano, è stato deciso di ridurre significativamente le unità tecnologiche come 8200 e 81 e di trasferire un certo numero di soldati nelle fila delle forze dell’esercito schierate nella Striscia di Gaza.

Il sito web di Canale 12, Israele: “In caso di guerra con il Libano, l’Aeronautica Militare non avrà la possibilità di fornire assistenza aerea ravvicinata a tutte le forze e in ogni evento di combattimento, e la minaccia per gli aerei, soprattutto droni ed elicotteri, sarà molto maggiore; maggiore rispetto a Gaza. Ciò influenzerà anche le missioni di supporto aereo ravvicinato.

Nel frattempo in un comunicato l’IDF annuncia l’arrivo del Generale di Divisione Aharon Haliva a nuovo comandante dell’unità operativa speciale presso la direzione dell’intelligence (J2), in sostituzione del BG O. Nel comunicato dell’IDF non è specificato il nome del comandante uscente, indicato solo con la sigla BG O. (Brigadier General O). Potrebbe trattarsi del Generale di Brigata Shlomi Binder, nominato il 2 maggio 2024. 

Dopo che il ministro degli Esteri turco Fidan ha sostenuto le minacce del segretario generale di Hezbollah Nasrallah riguardo a un possibile attacco a Cipro, il presidente turco Erdogan ha sostenuto il Libano e ha invitato gli altri paesi a fare lo stesso. Erdogan ha affermato che “Netanyahu intende estendere la guerra nella Striscia di Gaza all’intera regione e portare al disastro” e ha definito “patetico” il sostegno occidentale a Israele.

Dall’Ufficio politico di Ansar Allah arrivano le condoglianze per Ismail Haniyeh: “Offriamo le nostre condoglianze al capo dell’Ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, per il martirio di più di 10 dei suoi parenti in un crimine di genocidio contro il nemico a Gaza”.

Nuovo attacco Houthi registrato nel Mare Arabico. Un rappresentante dell’ala militare Houthi sostiene che Ansar Allah ha colpito la nave portacontainer “israeliana” MSC SARAH V battente bandiera liberiana nel Mar Arabico. Il rapporto afferma che l’attacco è stato effettuato utilizzando un nuovo missile balistico appena entrato in servizio. Nel comunicato si legge: “Le forze armate yemenite annunciano che questa operazione qualitativa è stata effettuata con un nuovo missile balistico entrato in servizio dopo il positivo completamento delle operazioni di prova. Il missile si distingue per la sua capacità di colpire bersagli con precisione e su lunghe distanze, come ha dimostrato questa operazione”.

L’autorità marittima britannica ha confermato che è avvenuto un incidente a 52 miglia nautiche a sud di Aden, nello Yemen.

Ed ora uno sguardo alla situazione Israele – Hamas- Hezbollah aggiornata alle ore 15:00 del 26 giugno

La resistenza irachena ha rivendicato attacco a con un drone un obiettivo israeliano vitale nel porto di Eilat. L’attacco è stato confermato dal Portavoce dell’esercito israeliano: “Nella notte un drone è esploso nella zona marittima di fronte alla città di Eilat”. L’IDF in un comunicato ha scritto: “A seguito della sirena che ha suonato riguardo ad un’infiltrazione di aerei ostili nella zona di Eilat, nelle ultime ore un UAV identificato in avvicinamento al territorio israeliano dalla zona del Mar Rosso è caduto al largo della costa di Eilat. L’UAV è stato monitorato dai soldati dell’IDF durante l’incidente e non è entrato nel territorio israeliano. Durante l’incidente, un intercettore è stato lanciato verso l’UAV. Le sirene relative ad un’infiltrazione di velivoli ostili sono state attivate come da protocollo.

Nel pomeriggio del 26 giugno si sono udite esplosioni a Hadashot al tempo ebraico nel Golan.

Secondo il sito web israeliano Hadashut Bazman: “Numerosi missili sono caduti ad “Har Dov” (le fattorie libanesi di Shebaa). La resistenza islamica libanese ha rivendicato attacco al sito di Ramtha nella zona di Kfar libanese. Shuba Hills con armi missilistiche. 

Si registra un incendio nella Galilea occidentale vicino all’insediamento di Shlomi dopo il lancio di droni o razzi. Rinnovati attacchi con missili, rivendicati dalla resistenza islamica sul sito di Metulla. 

Israele continua a bombardare le città nel sud del Libano, primo segno di imminente attacco contro Hezbollah: colpite la periferia delle città di Al-Adissa e Al-Khiyam e sulla pianura di Marjayoun nel sud del Libano. I bombardamenti dell’artiglieria israeliana colpiscono il centro della città di Khiam e la periferia della città di Burj al-Muluk, nel sud del Libano.

In un comunicato delle IDF si legge: “Nella notte, aerei da combattimento dell’IAF hanno colpito le infrastrutture di Hezbollah nelle aree di Matmoura e Chebaa in Libano”. Attacchi ripetuti: “oggi (mercoledì), aerei da combattimento hanno colpito una struttura militare e un posto di osservazione di Hezbollah, insieme ad altre infrastrutture terroristiche nelle aree di Kfarchouba, Ayta ash Shab e Khiam nel sud del Libano”. “Inoltre, l’artiglieria dell’IDF ha colpito nelle aree di Kfarchouba, Chebaa, Kfarhamam e Matmoura nel sud del Libano”.

Fonti palestinesi parlano di demolizioni da parte di Israele di tre case e strutture a Masafer Yatta, a sud di Hebron. Hamas ha lanciato un appello: “Chiediamo al nostro popolo in Cisgiordania e a Gerusalemme di continuare ad affrontare le politiche criminali del nemico e di intensificare lo stato di scontri con lui”. “Il nemico ha effettuato 17 operazioni di demolizione durante la giornata, oltre a demolire decine di case e strutture negli ultimi giorni”.

Hamas nel comunicato contro la demolizione in Cisgiordania scrive: “Chiediamo alle Nazioni Unite ad assumersi le proprie responsabilità e ad agire immediatamente con tutti gli strumenti per affrontare il governo criminale di occupazione e fermare le sue violazioni e il terrorismo contro il nostro popolo palestinese”.

Sempre secondo fonti palestinesi: “un certo numero di palestinesi sono stati uccisi e feriti nei continui bombardamenti del nemico su varie aree di Gaza”. In un post si legge: “Cittadini palestinesi sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti oggi, mercoledì, e case e appartamenti sono stati distrutti nel bombardamento da parte di Israele di diverse aree della Striscia di Gaza”.

Secondo i media israeliani: un missile è stato lanciato dalla Striscia di Gaza verso aree abitate da israeliani. Le IDF riferiscono che le sirene hanno suonato a Nirim e Ein HaShlosha, comunità vicino alla Striscia di Gaza.

Fonti palestinesi riportano di continui bombardamenti di artiglieria israeliana a nord-ovest del campo di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza.

Le Brigate Al-Quds in un post scrivono: “Abbiamo fatto esplodere un certo numero di bombe di terra in veicoli militari israeliani sulla linea di traffico e di rifornimento nell’area di Tal Zorob, a sud-ovest della città di Rafah, e li abbiamo bombardati contemporaneamente alle posizioni israeliane con una raffica di mortai pesanti”. Scontri e attacchi si registrano a ovest en a sud di Rafah nei pressi del confine egiziano. Si apprende dell’uso di quadricotteri da parte dell’esercito israeliano per la ricognizione. 

Il Corrispondente di Shehab, giornale palestinese riferisce: “Soldati israeliani sparano fumogeni a est di Khuza’a, a est di Khan Yunis”. 

Ucciso Wissam Abu Ashak da attacco aereo dell’IAF diretto dall’intelligence dell’IDF nel sud della Striscia di Gaza. Abu Ashak era coinvolto in operazioni di contrabbando di armi per Hamas. Negli ultimi anni, Ashak ha diretto il contrabbando attraverso il valico di Rafah e i tunnel sotterranei. L’IDF ha distrutto siti di depositi di armi per Hamas e le sue milizie. 

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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