#ISRAELHAMASWAR. In Israele aumenta il costo della vita per colpa della logistica

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La crisi del Mar Rosso ha avuto un impatto molto importante nell’economia di Israele e dei cittadini israeliani. A partire dal 25 maggio si è registrata una nuova ondata di rincari. “Un aumento del prezzo delle materie prime alimentari in Israele a seguito dell’aumento dei costi di importazione e di produzione a causa del blocco yemenita”. Si legge nei post della social sfera israeliana. 

L’ondata di aumento dei prezzi dei prodotti alimentari si è intensificata in Israele, a causa delle ripercussioni della guerra, in particolare del divieto imposto dalle forze di Sana’a all’arrivo di navi nei porti israeliani, a farlo sapere una delle più grandi aziende alimentari del paese. Israele dunque ha annunciato un nuovo aumento dei suoi prodotti, a causa degli alti costi di produzione e di importazione delle materie prime.

Il 25 maggio il sito web del quotidiano economico ebraico “Calcalist” ha pubblicato un rapporto in cui si afferma che “alcuni mesi dopo aver aumentato i prezzi di alcuni dei suoi prodotti, la Osim Company (una delle più grandi aziende alimentari in Israele) ha aumentato nuovamente i prezzi, poiché l’azienda aumenterà i prezzi dei prodotti da forno del 5,9%, gli snack al 4,5%, il caffè al 6%, i succhi concentrati di marca sottomarca al 6%, i piatti pronti come i piatti caldi, tra cui patatine e torte fatte in casa al 5,9% al piatto al 5% e chips allo stesso tasso.”

Secondo il rapporto, “L’azienda ha spiegato che l’aumento è dovuto a significativi aumenti dei prezzi delle materie prime, dei costi di produzione e dei costi logistici”. “L’aumento dei prezzi, che entrerà in vigore tra circa un mese, compensa solo parzialmente l’aumento dei costi di produzione”, ha affermato la società.

Il rapporto afferma: “L’aumento dei prezzi arriva circa tre mesi e mezzo dopo che la società stessa ha annunciato un aumento di prezzo fino al 9% su molti dei suoi prodotti, tra cui insalate, zuppe, ketchup, salse, biscotti e prodotti a base di cioccolato”. “Il rapporto spiega che “la società ha respinto la richiesta del ministro dell’Economia Nir Barkat di congelare l’aumento dei prezzi”.

E sempre in materia economica la compagnia energetica turca Zorlu Enerji ha firmato accordi per vendere le sue partecipazioni in tre società che operano in Israele. La notizia è del 30 di maggio.

Zorlu Enerji in una dichiarazione pubblicata alla Borsa di Istanbul scrive: “La vendita delle azioni viene effettuata nel quadro delle politiche e strategie di investimento del Gruppo Zorlu con l’obiettivo di concentrarsi su progetti di energia rinnovabile a medio termine”. Di conseguenza, Zorlu vende la sua intera partecipazione del 42,15% in Ezotech Electric a Edeltech Ltd. per 5,4 milioni di dollari.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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