BALTICO. Stop all’energia di Mosca

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L’8 febbraio 2025 gli Stati baltici disconnetteranno i loro sistemi elettrici dal sistema unificato con Russia e Bielorussia e dal 9 febbraio si collegheranno alla rete elettrica europea un processo lunghissimo.

“Il processo di desincronizzazione, che dura da circa 20 anni, si concluderà dopo che gli operatori del sistema elettrico di Estonia, Lettonia e Lituania avranno annunciato in Russia e Bielorussia che non continueranno più a operare in uno spazio sincrono congiunto a partire dal nuovo periodo annuale che inizierà l’8 febbraio”, ha detto ai giornalisti il ​​vice ministro dell’Energia e delle risorse minerarie dell’Estonia, Jaanus Uiga, tempo fa.

Il 9 febbraio i Paesi baltici saranno collegati alla rete elettrica dell’Europa continentale attraverso il collegamento lituano-polacco. Lettonia, Lituania ed Estonia sono gli ultimi paesi dell’UE a non aver ancora aderito alla rete dell’Europa continentale. Ora tutti e tre i paesi baltici fanno parte del BRELL (Anello elettrico Bielorussia-Russia-Estonia-Lettonia-Lituania), la cui frequenza è gestita dall’operatore di sistema russo.

L’allora viceministro degli Esteri della Federazione Russa, Alexander Grushko, siamo al 28 novembre 2023 affermò all’agenzia TASS: “Estonia, Lettonia e Lituania hanno annunciato il 28 novembre il ritiro completo dall’anello unico elettrico con Bielorussia e Russia (EC BRELL), che avrà ripercussioni sui prezzi dell’elettricità”.

Secondo Grushko, i prezzi dell’elettricità ora vengono determinati sulla borsa svedese e non stipulando lucrosi contratti a lungo termine e forniture dalla Russia. L’anello elettrico BRELL è una modalità sincrona di funzionamento dei sistemi energetici di cinque paesi ad un’unica frequenza di corrente di 50 Hz, istituita sulla base di un accordo del 7 febbraio 2001.

Presumibilmente, nell’agosto 2024, Lituania, Lettonia ed Estonia notificheranno ufficialmente il loro ritiro dal sistema energetico comune con Bielorussia e Russia, mentre la sincronizzazione con l’Europa continentale è prevista per febbraio 2025. In precedenza, si prevedeva che fosse organizzato alla fine del 2025. Il costo del progetto è di 1,6 miliardi di euro. Tre quarti dei costi saranno coperti dal bilancio dell’UE.

Secondo gli esperti, i Paesi baltici non acquistano formalmente elettricità dalla Russia da molto tempo. Ma si potrebbero creare disagi alla Bielorussia. “Il divario tra gli Stati baltici e la Bielorussia e l’energia nucleare bielorussa è più significativo: la centrale nucleare bielorussa è stata costruita in gran parte con un orientamento all’esportazione verso gli Stati baltici e la Polonia, ha osservato Aleksey Belogoriev, vicedirettore dell’Istituto per l’energia e le finanze della Russia.

Secondo un altro esperto, Igor Yushkov, dell’Università finanziaria del governo della Federazione Russa, per Russia e Bielorussia non sono previste conseguenze negative a causa della chiusura dei sistemi energetici dei paesi baltici: “Non si verificherà una diminuzione dell’affidabilità del sistema energetico, perché Bielorussia e Russia sono paesi con surplus energetico. Sono in grado di bilanciare questi sistemi tra loro”.

Anna Lotti

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