ARGENTINA. Dopo sei mesi, primo successo per Milei

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La Camera bassa dell’Argentina ha approvato con 147 voti favorevoli, 107 contrari e 2 astensioni, la legge che garantisce al presidente Javier Milei gli strumenti di cui sostiene di aver bisogno per salvare il suo paese dalla sua difficile situazione. 

L’iniziativa aveva già avuto il via libera ma è tornata dal Senato con una serie di modifiche che necessitavano di ulteriore approvazione. Ora il disegno di legge è pronto per essere convertito in legge dall’esecutivo, segnando il primo risultato parlamentare dell’amministrazione libertaria dopo oltre sei mesi, riporta MercoPress.

La vicepresidente Victoria Villarruel, la segretaria presidenziale Karina Milei e il capo di gabinetto Guillermo Francos hanno partecipato alla sessione durata 13 ore e iniziata giovedì 27 giugno.

I punti principali della nuova legislazione includono il ripristino dell’imposta sul reddito per circa 800.000 lavoratori con riscossioni che vanno dal 5% al ​​35%, oltre a una modifica alle imposte sui beni personali. Ma per accelerare le procedure, i libertari hanno messo da parte i loro piani di privatizzare Aerolíneas Argentinas, Correo Argentinos e Radio y Televisión Argentina, Rta.

In un primo momento saranno interessati dalla misura i lavoratori single che guadagnano più di 1,8 milioni di pesos (circa 1.285 dollari al cambio “blu”, cioè al mercato nero) o i lavoratori sposati con due figli che guadagnano 2,2 milioni di peso (circa 1.570 dollari) al mese. In futuro, tale soglia verrà aggiornata trimestralmente quest’anno e poi ogni sei mesi in base all’indice dei prezzi al consumo.

“Il governo ha realizzato uno strumento chiave”, ha detto Francos. “Molte grazie al Congresso e ai governatori per averci accompagnato in questo progetto, con i quali abbiamo dialogato e dibattuto per arrivare a questa legge così importante per tutti gli argentini”, ha aggiunto sui social. A suo avviso, il provvedimento consentirà al Governo “di entrare in una nuova fase di crescita e sviluppo per tutti i settori”.

Secondo gli analisti giuridici, le modifiche previste all’imposta sulla proprietà personale scateneranno numerose azioni legali volte a farne dichiarare l’incostituzionalità.

Tommaso Dal Passo 

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